Come scegliere il riscaldamento

Con l'arrivo del freddo vuoi rinnovare il modo di riscaldare la tua casa beneficiando degli incentivi statali, con la nostra guida trovi tante soluzioni e consigli sulle diverse opzioni di stufe e quello che c'è da sapere su conto termico e detrazioni fiscali

Scarica la guida pdf

Combustibili a confronto

Prima di scegliere la stufa adatta alla propria abitazione, è importante valutare quale combustibile utilizzare. Ogni combustibile ha infatti particolari caratteristiche che comportano costi e certificazioni diversi di cui tenere conto. Per questo motivo è di fondamentale importanza conoscere quali sono le tipologie di stufe attualmente in commercio, oltre a che cosa è necessario per la loro installazione e quali sono i consumi e i vantaggi del possederne una tipologia rispetto a un’altra. A seconda infatti delle necessità di acquisto di una stufa, è possibile scegliere il modello che si adatta più facilmente alle proprie esigenze di riscaldamento. Alcune stufe sono in grado di riscaldare un’intera abitazione e non solo le stanze in cui sono posizionate, con notevoli vantaggi in materia di risparmio energetico. Per scegliere la stufa più adatta alle proprie esigenze, è necessario stabilire quindi anche se si vuole riscaldare un unico ambiente o più ambienti. Ad esempio nelle mezze stagioni o in caso di ampliamenti che renderebbero difficile affrontare un’estensione dell’impianto di riscaldamento esistente, può rivelarsi necessario un riscaldamento aggiuntivo. Anche la necessità di dover sostituire un vecchio generatore di calore può essere l’occasione per valutare forme di riscaldamento alternative, con la possibilità di beneficiare degli incentivi statali.

Vedi le nostre stufe

Stufe a pellet

Il pellet nasce dalla segatura del legno, la quale viene essiccate e pressata, senza aggiunta di additivi estranei. Non inquina e brucia completamente lasciando pochissime ceneri, che sono biodegradabili e quindi facilmente riutilizzabili per esempio come fertilizzante da giardino.

Diverse tipologie di pellet

Vi sono diverse tipologie di pellet: abete, latifoglie, faggio e misto. La classificazione europea stabilisce 3 livelli di qualità: la migliore è la A1, seguita dalla A2 e dalla B. Quando si acquista il pellet, le caratteristiche da tenere in considerazione sono: potere calorifero, residui di cenere e loro temperatura di fusione, dimensioni del truciolo e grado di umidità.

Scopri tutti i prodotti

Che cos'è il pellet

  • Le stufe a pellet sono in grado di unire all’efficienza energetica anche l’aspetto estetico, infatti oltre a garantire un risparmio sulle bollette hanno un design moderno che valorizza gli ambienti di una casa. Inoltre, il fascino del fuoco a vista rende la casa calda e confortevole, permettendo contemporaneamente di riscaldare gli ambienti di media grandezza. Le stufe a pellet offrono innumerevoli vantaggi:

    1. Fanno risparmiare, perché il pellet è il combustibile meno caro in confronto con gli altri presenti sul mercato.
    2. Sono comode e pratiche. Fornite di un serbatoio che consente al pellet una discesa costante, possono essere programmate con facilità perché basta caricare il combustibile un paio di volte a settimana, in base alle ore di utilizzo, per garantire un’autonomia di parecchie ore.
    3. Hanno un design moderno che valorizza gli spazi e si integra con qualsiasi arredo. È possibile trovare in commercio soluzioni per ogni esigenza e ambiente, incluse stufe a pellet salvaspazio ideali per spazi ristretti.
  • Prima di scegliere dove collocare la stufa, è necessario verificare che la posizione scelta sia adatta per l’installazione della stufa e che sia possibile realizzare la canna fumaria e la presa d’aria. La stufa deve essere collocata in posizione centrale per garantire una diffusione uniforme del calore, compatibilmente con la possibilità di evacuare i fumi ove previsto.

  • Se si desidera riscaldare più ambienti della propria casa si hanno a disposizione varie soluzioni:

    • Stufe a pellet ventilate

      L’evacuazione dei fumi della combustione nelle stufe ventilate avviene tramite una valvola interna che permette il tiraggio della stufa. Questo consente di avere una canna fumaria con misure ridotte e di conseguenza una stufa slim che si può adattare facilmente anche a stanze di piccole dimensioni. Il calore può essere diffuso per irraggiamento o per ventilazione a seconda del modello di stufa.

    • Stufe a pellet canalizzate

      Questa tipologia di stufe è già predisposta, grazie a un sistema di canalizzazione, per riscaldare ambienti adiacenti. Se dotata di 1 canalizzazione può riscaldare un’altra stanza oltre all’ambiente in cui è installata, se invece possiede una doppia canalizzazione può riscaldarne altre due. Al raggiungimento di una temperatura fumi ottimale, all’interno della stufa vengono avviati i ventilatori che convogliano l’aria in canali inseriti nelle murature per aumentare la potenza della stufa a pellet fino a raggiungere ciascuna stanza. È fondamentale che siano questi gestibili singolarmente: si può così evitare, per esempio, di riscaldare le camere da letto durante il giorno.

    • Stufe a pellet canalizzabili

      Svolgono la stessa funzione di quelle sopra, ma affinché possano riscaldare altri ambienti, devono essere integrate con un apposito kit di canalizzazione che va acquistato separatamente.

    • Camino a pellet

      I focolari incassati sono di solito montati su guide scorrevoli che permettono l’estrazione dell’inserto per poter caricare il pellet. Con l’inserto a pellet canalizzabile è possibile caricare il pellet attraverso un cassetto superiore estraibile che permette un riscaldamento supplementare, così da poter effettuare il rifornimento anche mentre l’inserto sta funzionando. Ci sono inoltre kit che consentono di aumentare la capienza del serbatoio con sistemi di caricamento laterale o frontale. È possibile modificare il vecchio caminetto da focolare aperto a chiuso grazie all’inserto monoblocco, una struttura d’acciaio in grado di ridurre i consumi del camino.

Le termostufe a pellet

  • Rispetto alle stufe le termostufe sono caratterizzate dalla presenza di un circuito d’acqua sanitaria collegata all’impianto dei termosifoni, oltre a circuito d’aria presente anche nelle stufe in pellet. Rappresentano quindi il punto di incontro tra una comune stufa e una caldaia. I modelli che possiedono la valvola integrata possono svolgere comodamente questa doppia funzione scaldando anche l’ambiente in cui vengono installate. Le termostufe a pellet offrono innumerevoli vantaggi:

    • Garantiscono un grande risparmio. La loro caratteristica principale è quella di riscaldare non solo l’aria, ma anche l’acqua destinata ai caloriferi, trasferendo il calore in ogni stanza. Possono essere infatti utilizzate insieme a diversi sistemi di riscaldamento (ad es. caldaie o pannelli solari termici) e con l’apposito kit possono produrre anche acqua calda per uso sanitario.
    • Possono essere alimentate sia a pellet che a legna.
    • È adatta ad ambienti ampi, dai 120 ai 200 m².
    • Una particolare tipologia di termostufa a pellet è la cucina a pellet.

    Le termocucine a legna o a pellet sono ideali per scaldare ambienti di media grandezza e hanno una duplice funzione: oltre a riscaldare un’intera abitazione, danno la possibilità di cuocere i cibi sulla piastra radiante o nel forno.

  • Per installare una termostufa è fondamentale collegarla all’impianto idraulico già esistente, in questa maniera lo scambiatore di calore trasferisce il calore all’acqua dei radiatori. L’installazione deve essere effettuata in fase di costruzione della casa o durante una ristrutturazione, poiché richiede notevoli opere murarie.

Caratteristiche tecniche e potenza termica

  • Ogni stufa a pellet è composta da:

    • Porta: in acciaio o ghisa con vetro ceramico resistente alle alte temperature;
    • Rivestimento esterno: in acciaio o maiolica, in diversi colori e finiture;
    • Griglia: uscita aria calda per convenzione o ventilazione
    • Serbatoio pellet: contenitore del pellet e sistema di caricamento;
    • Braciere: cavità dove avviene la combustione;
    • Cassetto ceneri;
    • Aria di combustione: il tubo per aspirazione dell'aria che convoglia l'aria nel bruciatore;
    • Ventilatore di canalizzazione;
    • Ventilatore esplusione fumi;
    • Tubo uscita fumi: per esplusione dei fumi di combustione;
    • Scheda elettronica: controlla il meccanismo della stufa, eregola l'afflusso di aria e l'alimentazione in modo da ottimizzare la combustione.

    Prima di scegliere la stufa più adatta alle proprie esigenze è importante considerare la potenza termica (kW), ovvero il fabbisogno energetico necessario a riscaldare l’ambiente. Gli elementi che bisogna tenere in considerazione per individuare la potenza termica sono:

    • Il volume (m³) della casa o della stanza: superficie (in m²) per l’altezza del soffitto (in m).
    • La coibentazione: ovvero isolamento termico dell’ambiente influenzato da isolanti nelle pareti, esposizione al sole, finestre e porte finestre, doppi vetri.
  • Se si vuole calcolare il fabbisogno energetico di una casa di 75 m² con soffitto di altezza standard di 2,70 m, bisogna tenere conto del coefficiente di coibentazione standard, che può variare da 0,04 (buona coibentazione) a 0,06 (scarsa coibentazione). Volume della casa: superfice 75 m² x altezza del soffitto 2,70 m = 202,5 m³. Coefficiente di coibentazione: medio (0,05). Potenza termica = 202,5 x 0,05 = 10,1 (kW) Quindi ad esempio:

    • Una stufa a pellet con potenza termica di 6 kw scalda 40 m².
    • Una stufa a pellet con potenza termica di 8 kw scalda 60m².
    • Una stufa a pellet con potenza termica di 10/12 kw scalda 100 m².

Sicurezza e funzionamento del pellet

  • Quando si decide di installare una stufa è bene assicurarsi di lasciare libero uno spazio tra la stufa e i mobili o le pareti ed evitare il contatto con materiali infiammabili come possono essere le tende o i tappeti. Se il pavimento dove è installata la stufa è in legno o in moquette, è necessario assicurarsi di proteggerlo con appositi materiali. Si consiglia inoltre di areare i locali in cui è posizionata la stufa per evitare la concentrazione di fumi al loro interno.

Modalità di accensione

  • Per accendere un fuoco nel caminetto o nella stufa ci sono tanti modi, ma per riuscirci senza respirare fastidiosi fumi bisogna affidarsi a tavolette accendifuoco da materiali 100% vegetali: oltre al legno, sono composti da oli o cere vegetali, con il vantaggio di una combustione più pulita e senza odori sgradevoli. In caso di mancata accensione della stufa, il blocco può dipendere da pellet umido o sfarinato, da coclea intasata, dalla resistenza non ben allineata al foro di inserimento nel braciere o posta a eccessiva distanza dal pellet, da una selezione errata del programma che surriscalda la stufa o da una quantità insufficiente di aria comburente (in quest’ultimo caso può bastare pulire il braciere da eventuali incrostazioni).

Manutenzione: ogni quanto effettuare la pulizia

  • La pulizia e la manutenzione è un’operazione necessaria per il corretto funzionamento della stufa. Basta seguire alcuni semplici passaggi:

    • Pulire il vetro della porta e il braciere eliminando i residui freddi.
    • Pulire il vetro della porta e il braciere eliminando i residui freddi.
    • Far pulire almeno una volta all’anno la canna fumaria da un tecnico specializzato.
    Prodotti per la pulizia e la manutenzione

Altre tipologie di stufe

Le stufe a legna, a gas, a petrolio, elettriche o con combustibili ecologici, come il bioetanolo, sono la soluzione ideale per riscaldare i tuoi ambienti di diverse dimensioni e per ridurre i consumi, senza affrontare grandi lavori.

Le stufe a legna

  • Le stufe a legna offrono numerosi vantaggi. Oltre ad essere ideali per scaldare ambienti di media grandezza, fino a 120 mq, garantiscono un grande risparmio nei costi di gestione e consumo, nel pieno rispetto dell’ambiente e non necessitano di rete elettrica per il funzionamento. Lo scarico dei fumi avviene tramite un tubo di diametro da 12 a 20 cm. Alcuni modelli possono avere in dotazione anche una piastra scaldavivande, forni e griglie adatte per la cottura dei cibi.

  • Per installare una stufa a legna è importante collegarla a una canna fumaria esistente: se questa non c’è, le alternative sono la costruzione di uno scarico fumi su parete esterna che salga fino al tetto o la realizzazione di una falsa colonna interna in cui nascondere la tubazione. L’aria calda tende a salire perché più leggera, per questo il diametro della canna fumaria deve essere il più possibile rettilineo e avere una superficie interna liscia o poco rugosa. Se l’interno è ruvido, la lunghezza della canna fumaria va aumentata di circa il 20%, mentre per una d’acciaio si può effettuare la medesima riduzione, in quanto la superficie liscia impedisce il deposito della pece (creosoto) conseguente alla combustione.

    1. Una volta individuata la posizione della canna, si traccia sul muro il diametro del tubo e si apre il foro con scalpello e mazzetta. In alternativa, il foro può essere praticato con trapano e sega a corona, che permettono di risparmiare parecchio lavoro di stuccatura e finitura.
    2. Si inserisce e si mura nel foro il tronchetto d’acciaio con cemento a pronta presa sia all’esterno sia all’interno.
    3. Una volta essiccato il cemento, si procede al montaggio del tubo fumi, inserendo prima la curva sulla parte verticale e poi avvicinando la stufa al muro.
  • La legna da ardere deriva dallo spacco di tronchi e il suo potere calorifico dipende dall’essenza del legno, infatti quelli più densi e duri bruciano più lentamente e producono calore più a lungo. La legna ottimale deve accendersi facilmente e bruciare quasi senza fiamma e fumo. Se il fuoco di legna non viene utilizzato in modo continuativo esistono tronchetti, prodotti industrialmente da legno riciclato, il cui potere calorifico supera quello della legna boschiva. Le tipologie di legna adatta alle stufe possono essere diverse. Si suddividono in:

    • Legno duro: proviene dalle latifoglie come rovere, faggio e noce ed è il più adatto per il riscaldamento domestico. Per la sua maggiore densità produce maggior calore in rapporto al suo volume.
    • Legno dolce: proviene dalle conifere come pini, abeti e larici ed è quello più indicato anche per cucinare.
    • Legno pressato: è ottenuto con un processo di compressione di trucioli e segatura. Questi sono una fonte di calore ecologica e innovativa e rispetto alla legna da ardere riducono lo sporco, sono più pratici e più comodi da conservare e trasportare, oltre che di facile utilizzo.
  • Prima di essere utilizzata la stufa a legna deve essere fatta asciugare in un locale che disponga di circolazione d’aria per evitare le muffe. Scegliere quindi la legna come forma di riscaldamento richiede la disponibilità di un locale secondario asciutto in cui poterne depositare grandi quantità; la stufa a legna, inoltre, va accesa manualmente e richiede frequenti pulizie e una canna fumaria dedicata.

  • Dal 1° gennaio 2018 tutte le stufe e termostufe a legna, come quelle a pellet, devono essere accompagnate da un’etichetta energetica, come quella di climatizzatori, elettrodomestici e altri apparecchi elettrici. L’etichetta indica la classe di efficienza energetica, dalla più efficiente A++ alla G, la meno efficiente, insieme ad altri dati tecnici che definiscono la qualità del prodotto e le sue caratteristiche principali.

  • Stufe, termostufe, caldaie, cucine a legna insieme a quelle a pellet producono fumi di combustione, per questo motivo è severamente sconsigliata l’installazione fai da te. È obbligatorio per legge che la loro installazione e manutenzione sia eseguita e certificata da installatori professionisti che devono occuparsi della collocazione fisica della stufa, del collegamento con la canna fumaria e di effettuare la prima accensione. In caso di acquisto di una nuova stufa, se ti serve trovare un installatore professionista puoi affidarti al nostro servizio in collaborazione con ProntoPro. Tramite il portale puoi richiedere un preventivo gratuito, leggere e confrontare le recensioni per scegliere il professionista più adatto alle tue esigenze. Se preferisci recarti in negozio, il servizio è attivo anche nei nostri punti vendita. Scopri qui il negozio più vicino a te.

Stufe a petrolio

  • Le stufe a petrolio, eredi delle vecchie stufe a kerosene utilizzate negli anni settanta e ottanta, sono oggi con una combustione perfezionata ideali per ambienti di piccole o medie dimensioni (da 30 fino a 100 mq). Sono più sicure, perché in caso di ribaltamento o spegnimento accidentale della fiamma si spengono in automatico. Inoltre vengono alimentate con la isoparaffina, un combustibile liquido atossico e inodore che deriva dal petrolio.

    Stufe a petrolio
  • Le stufe a petrolio non dispongono di una canna fumaria e possono essere trasportate comodamente nei vari ambienti della casa. L’accensione avviene con la semplice pressione di un tasto che attiva una resistenza alimentata da due batterie incorporate. La fiamma si sviluppa rapidamente nella parte inferiore della camera di combustione portando in brevissimo tempo a regime il bruciatore.

    • Stufe a petrolio con stoppino: adatte ad ambienti fino a 35 mq, funzionano con regolazione manuale e necessitano di normali batterie per l’accensione.
    • Stufe a petrolio elettriche: adatte per ambienti fino a 90 mq, si collegano comodamente alla rete elettrica e sono dotate di timer per la programmazione e di ventilazione forzata.
  • La stufa a petrolio si aziona quando la fiamma sfiora la parte inferiore del bruciatore portandola a circa 800°. Termina poi la combustione con altra aria comburente portandosi a oltre 200 °C in corrispondenza della griglia superiore. Lo spegnimento avviene tramite la pressione di un tasto che garantisce anche la chiusura del meccanismo che elimina l’odore dovuto all’evaporazione del combustibile. Il serbatoio contiene il carburante necessario a circa 24 ore di funzionamento e può essere riempito senza spegnere l'apparecchio. Le stufe a petrolio non sono pericolose ma garantiscono un alto rendimento calorico e una combustione pulita. Inoltre è possibile che durante il primo minuto dall’accensione emanino un lieve odore che sparisce quando la fiamma raggiunge la massima temperatura di combustione (1200°C)

Stufe a gas

  • Un modo alternativo di riscaldare grandi spazi è scegliere stufe a gas con effetto camino e che funzionano grazie ai combustibili gassosi. Oltre ad essere ideali per ambienti dai 30 mq fino a 120 mq, sono di piccole dimensioni, facilmente trasportabile e atte all’uso occasionale. Possono essere alimentate a GPL (in bombola da 15, 20 o 25 litri o in serbatoio interrato rifornibile) oppure essere collegate alla rete del metano. Non rappresentano inoltre un pericolo in quanto dotate di una valvola di sicurezza che interrompe il flusso del gas in caso di spegnimento della fiamma accidentale.

    Stufe a gas
  • STUFE INFRAROSSI A GAS

    Sono composte da 3 pannelli in ceramica che fungono da superficie di irraggiamento e che mantengono maggiormente il calore e in maniera uniforme. Alcuni modelli sono dotati di termoventilatori, ma non necessitano di canna fumaria e non producono cattivi odori.

    STUFE MULTIGAS

    Sono le più potenti tra le stufe a gas e possono essere alimentate sia a gas metano che a GPL. Hanno la necessità di avere la canna fumaria. Per i radiatori a scarico bilanciato solitamente si installa un corto tubo coassiale che serve da aspirazione dell’aria e scarico dei fumi, mentre le stufe assimilabili alle caldaie di potenza superiore ai 4,5 kW necessitano di una classica canna fumaria da tetto.

    STUFE CATALITICHE VENTILATE

    Sono le meno potenti e emettono un lieve odore sia durante l’accensione che durante lo spegnimento. Bruciano il gas a temperature relativamente basse, mentre questo passa su un pannello catalitico ricoperto di una sostanza che ne favorisce la combinazione con l’ossigeno. Molti modelli non necessitano di alimentazione elettrica per funzionare e possono essere utilizzati anche in aree prive di corrente in quanto l’accensione avviene tramite un comando piezoelettrico a bordo.

    STUFE A BIOETANOLO O BIOCAMINO

    ll bioetanolo è un combustibile prodotto da processi fermentativi di vegetali. Caminetti e stufe a bioetanolo ventilate si montano come un mobile e possono essere installati ovunque, a eccezione delle camere da letto o vicino a materiali facilmente infiammabili. Non hanno bisogno di allacci, per cui sono facilmente spostabili da un luogo ad un altro e il processo di combustione è inodore, difatti non produce fumi, ma solo vapore acqueo e biossido di carbonio.

    Stufe a bioetanolo o biocamino
    TERMOFUNGHI

    Questa tipologia di stufa, nota anche come fungo riscaldante elettrico, è un generatore di calore a infrarossi in grado di riscaldare ambienti di varie dimensioni attraverso un sistema di irraggiamento. Sono ideali per gli spazi esterni - vengono utilizzati soprattutto da ristoranti o locali - ma possono essere utilizzati per il riscaldamento interno come nei dehor. Il loro consumo è ristretto perché alimentati con bombole di gas butano o propano, infatti un termofungo di dimensioni medie consuma circa 0,7 kg/h per riscaldare circa 25mq.

  • Quando un tecnico installa una stufa a gas, verifica che esista un’apertura di ventilazione per garantire un minimo ricambio d’aria, evitando la diminuzione di ossigeno. Questa riduzione, tra i diversi effetti, ne ha uno sulla combustione che inizia a produrre uno dei veleni peggiori, il monossido di carbonio. Si possono installare in casa i sensori che rivelano le fughe di gas: ne esistono per le perdite di metano, GPL e monossido di carbonio.

Stufe elettriche

  • Scegliere di utilizzare le stufe elettriche può rivelarsi la soluzione più immediata per il riscaldamento della casa: oltre ad essere libera da vincoli è anche a basso consumo energetico, soprattutto per le seconde case. Può essere integrata a un impianto di riscaldamento esistente insufficiente. Non solo riscalda velocemente stanze di piccole dimensioni come il bagno senza bruciare ossigeno ma anche grandi ambienti con una semplice presa elettrica.

    Stufe elettriche
  • L’unico accorgimento prima di scegliere una stufa elettrica, è valutare gli assorbimenti elettrici di ciascun corpo riscaldante. Per calcolare la fornitura necessaria bisogna infatti considerare che contemporaneamente ai radiatori possono essere contemporaneamente attivi lo scaldabagno, il ferro da stiro, il forno o altri elettrodomestici. Si può eventualmente valutare la possibilità di autoproduzione, anche parziale, installando pannelli fotovoltaici.

  • TERMOVENTILATORI

    Adatti per piccoli ambienti, come il bagno, sono silenziosi e molto utili per generare un flusso d’aria calda e innalzare in breve tempo la temperatura.

    TERMOCONVETTORI

    Queste stufe elettriche sono ideali per ampie metrature, come le stanze fino a 25 mq. Hanno un basso livello di rumorosità e sono di portata superiore ai termoventilatori. Riscaldano l’aria tramite un movimento naturale.

    STUFE ALOGENE

    Pensate per ambienti fino a 20 mq, sono maneggevoli, a basso consumo e facilmente trasportabili. Il calore viene prodotto da lampade alogene (di norma ne sono sufficienti tre) che possono essere accese separatamente e hanno un ampio raggio di azione grazie al diffusore con struttura a nido d’ape.  Alcune possono ruotare autonomamente all’asse verticale per aumentare l’area riscaldata.

    RADIATORI A OLIO

    I radiatori a olio sono adatti ad ambienti fino a 25 mq, sono silenziosi e possono essere comodamente spostati da un locale all’altro. Il loro consumo è ridotto in quanto la presenza di olio diatermico non ha la funzione di combustibile, ma semplicemente di “serbatoio” di calore. La temperatura superficiale è bassa e non si corrono pericoli anche se viene ricoperto da indumenti o accappatoi; è provvisto di un termostato per impostare la temperatura.

    Stufe elettriche a olio
    PANNELLI RADIANTI

    I pannelli radianti seppur adatti ad ambienti di metratura fino a 25-30 mq, non sono indicati per il bagno. Riscaldano mediante l’emissione di raggi infrarossi e sono dotati di un sistema di regolazione della potenza e di un termostato ambiente. Le stufette riscaldano ogni superficie che colpiscono allo stesso modo dei raggi solari, infatti trasferiscono efficacemente il loro calore in stanze con alto soffitto, anche in locali aperti e a lunghe distanze e sono efficaci già pochi secondi dopo essere state accese. Sono del tutto prive di parti in movimento e quindi silenziosissime.

    SCALDASALVIETTE

    In bagno può essere particolarmente utile un apparecchio riscaldante aggiuntivo per avere salviette e accappatoi sempre asciutti e tiepidi. Gli scaldasalviette contengono un liquido che viene riscaldato da una resistenza e sono provvisti di termostato; si installano a parete tramite tasselli a espansione in prossimità di una presa elettrica e possono assumere dimensioni diverse: alcuni per esempio dispongono di un sistema di sgancio laterale che permette di ruotarli a bandiera.

Cos'è il conto termico

Si tratta di UN INCENTIVO in forma di rimborso diretto non di detrazione fiscale, erogato dal G.S.E. (GESTORE SERVIZI ENERGETICI) direttamente sul conto corrente del cliente entro 3 MESI dalla fine lavori. L’incentivo può arrivare fino al 65% della spesa sostenuta, incluse le spese di fornitura e posa in opera, dismissione vecchio impianto, opere idrauliche e murarie e prestazioni professionali connesse alla realizzazione dell’intervento.

  • Per sostituzione di impianti esistenti con macchine ad elevata efficienza energetica o alimentate da fonti rinnovabili, nello specifico vecchi impianti alimentati a GPL (solo se l'utente è un azienda agricola), olio combustibile*, gasolio* o biomassa inclusi i camini aperti o le stufe a legna con generatori che potranno essere sostituiti con caldaie, stufe o termo camini a biomassa oppure da pompe di calore ad alta efficienza, rientrano negli interventi incentivabili anche le pompe di calore dei climatizzatori invernali. * in caso di dismissione di generatori alimentati con combustibili diversi dalla biomassa, il nuovo generatore deve avere la classificazione a 5 stelle. L’elenco di tutti gli interventi che accedono al Conto Termico è consultabile sul sito Internet del GSE Gestore Servizi Energetici: www.gse.it

    Chi può usufruirne:

    • Persone fisiche o giuridiche (quindi anche aziende)
    • Su immobili accatastati di cui si è proprietario si ha un diritto reale o personale di godimento (quindi anche affittuari o inquilini in comodato d’uso, nel qual caso è sufficiente un’autorizzazione del proprietario)

    Gli incentivi possono essere richiesti dal proprietario, dal detentore o dall’utilizzatore dell’immobile che ha sostenuto le spese dell’intervento (cioè colui al quale sono intestate le fatture e il conto dal quale sono stati fatti i bonifici).

  • L’importo del contributo è predeterminato per ogni macchina in base alla potenza nominale ed alle emissioni di ogni modello e varia in base alla zona climatica in cui viene installato, esistono 6 zone climatiche nazionali da nord a sud come da cartina a seguire:

    L’importo indicato si intende come cifra massima ottenibile e non può superare il 65% della spesa complessiva sostenuta dal cliente per acquisto, installazione, manodopera e prestazioni professionali connesse all’installazione.

  • Gli incentivi con le modalità indicate in precedenza saranno erogati entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello della fine del bimestre in cui ricade la data di attivazione del contratto (All’incirca 3 mesi). Gli incentivi vengono accreditati con bonifico bancario sul conto corrente del soggetto che ha sostenuto le spese in UN'UNICA RATA se l’importo è inferiore a 5000€ e la potenza della stufa 35 kW, in due rate annuali se l’importo è superiore a 5000€ e potenza inferiore a 35kW, in cinque rate se l’importo è superiore a 5000€ e la potenza superiore a 35kW.

  • La catena Brico io in collaborazione mette a disposizione di tutti propri punti vendita un servizio di gestione pratica semplificato in collaborazione con il sito www.GSEFacile.it, il servizio è acquistabile in cassa congiuntamente all’acquisto del nuovo impianto termico.

    1. I dati da inserire nella scheda/domanda:

      • i dati anagrafici del soggetto che ha sostenuto le spese dell’intervento
      • i dati anagrafici del soggetto proprietario dell’immobile se i due soggetti non coincidono
      • i dati anagrafici e catastali dell’edificio oggetto dell’intervento
      • le coordinate bancarie del conto corrente sul quale saranno accreditati gli incentivi IBAN e SWIFT
      • alcune informazioni tecniche riguardanti la tipologia di intervento eseguita
    2. I documenti da allegare:

      • copia del documento di riconoscimento del soggetto che ha sostenuto le spese
      • copia di tutte le fatture che documentano le spese sostenute
      • copia dei bonifici con i quali sono stati effettuati i pagamenti
      • la documentazione fotografica dell’intervento eseguito
    3. I bonifici devono essere eseguiti da colui che ha richiesto gli incentivi:

      • deve essere utilizzato il modello standard (bonifico SEPA Italia) non si devono usare i modelli che fanno riferimento alla ristrutturazione edilizia o alla riqualificazione energetica
      • nella causale va indicato il riferimento al decreto ministeriale del 16/02/2016, il riferimento al numero e alla data della fattura, partita iva e codice fiscale del soggetto beneficiario del pagamento e del soggetto responsabile
    4. Le fatture devono avere le seguenti caratteristiche:

      • devono riportare il riferimento al D.M. 16/02/2016.
      • devono essere intestate al soggetto responsabile.
      • devono indicare esclusivamente le apparecchiature, le opere e le prestazioni professionali che vanno a costituire l’intervento per il quale si richiedono gli incentivi.
    5. La documentazione fotografica deve riportare:

      • le targhe dei generatori sostituiti e di quelli installati
      • i generatori sostituiti e quelli installati ripresi da diverse angolazioni (minimo 4 fotografie)
      • il luogo in cui sono installati i generatori ante-operam e post-operam (minimo 4 fotografie)
      • le valvole termostatiche o del sistema di regolazione modulante della portata ove previste
  • La data di conclusione dei lavori, riportata nella dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore o dichiarata nell’apposito modello dal soggetto responsabile, non deve superare i 90 giorni dalla data di effettuazione dell’ultimo pagamento, inoltre, la richiesta di accesso agli incentivi va presentata entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell’ultimo pagamento.

    1. CERTIFICATO DI CORRETTO SMALTIMENTO (salvo casi in cui si tratti di camino aperto demolito).
    2. DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DI INSTALLAZIONE AI SENSI DEL D.M 37/2008 (rilasciata dall’Installatore).
    3. LIBRETTO DI IMPIANTO ove previsto dalla normativa nazionale/locale.
    4. TITOLO AUTORIZZATIVO ove richiesto (Il cliente deve verificare presso il competente ufficio tecnico comunale di edilizia privata).
    5. CERTIFICATO DI MANUTENZIONE DEL GENERATORE DI CALORE E DELLA CANNA FUMARIA (almeno biennale).
    6. DOCUMENTO FISCALE comprovante l’acquisto di pellet certificato con evidenza del rispetto della norma UNI EN ISO 17225-2 incluso il rispetto delle condizioni previste dall’allegato x parte ii sezione 4 paragrafo 1 lettera d: “d) materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di legno vergine e costituito da cortecce, segatura, trucioli, chips, refili e tondelli di legno vergine, granulati e cascami di legno vergine, granulati e cascami di sughero vergine, tondelli, non contaminati da inquinanti”.
    7. SCHEDA TECNICA della macchina installata.
    8. DICHIARAZIONE DEL PRODUTTORE ATTESTANTE IL RISPETTO DEI REQUISITI MINIMI RICHIESTI DAL DECRETO e relativo CERTIFICATO DEL LABORATORIO ACCREDITATO che ha eseguito i test.

Le nostre guide

Coltivare in terrazzo e giardino

Se hai un terrazzo o un giardino può essere soddisfacente dare sfogo al tuo pollice verde e coltivare fiori e ortaggi Esistono moltissime varietà di piante fiorite, sempreverdi, alberi da frutto o ortaggi che crescono benissimo anche in vaso o in contenitore senza bisogno di avere un ampio spazio a disposizione

LEGGI DI PIÙ

Come far crescere le piante

LEGGI DI PIÙ

Come concimare orto e prato

LEGGI DI PIÙ